
Concluso il primo grado di giudizio del processo penale che vede l’imputato, un uomo cinquantenne di Sabaudia, accusato di maltrattamento aggravato dalla morte della vittima.
Secondo l’impostazione accusatoria l’imputato avrebbe maltrattato la madre e lasciandola in uno stato di abbandono ne avrebbe cagionato la morte.
Così il pubblico ministero all’esito della propria requisitoria chiedeva la condanna dell’uomo ad una pena di quattordici anni.
Il difensore, Avv. Alberto Fortino, facendo valere il profilo personologico dell’imputato, ha ottenuto il riconoscimento da parte del GUP di Latina del vizio parziale di mente con la conseguente condanna ad anni 4 mesi otto di reclusione, decisamente più contenuta rispetto alla richiesta dall’accusa.
Il pubblico ministero, Giuseppe Miliano nel corso della sua requisitoria, aveva chiesto per Lancia una condanna a 14 anni. L’uomo era stato arrestato sette mesi fa con la pesante accusa di aver abbandonato la madre, anziana e con disabilità grave, in condizioni pessime sia da un punto di vista igienico che sanitario, tanto che circa un mese dopo l’intervento del 118, avvenuto nel mese di aprile 2021 l’anziana era deceduta.
Latina oggi
Quattro anni e otto mesi di carcere per avere fatto vivere la madre invalida in condizioni di degrado tali da causarne la morte. Questa la condanna inflitta dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Pierpaolo Bortone a fronte di una richiesta dell’accusa a 14 anni. Sul banco degli imputati Alfredo Lancia, 49enne di Sabaudia chiamato a rispondere di omicidio come conseguenza dei continui maltrattamenti…
Il Messaggero