
La vittima fu portata in un B& B sulla Casilina e abusata da due giovani. Alla sbarra anche l’amico che glieli aveva presentati.
Hanno abusato di lei per ore, filmando ogni istante di quell’incubo che Marta porterà sempre con sé. Il nome della ventinovenne italiana è inventato per tutelare la sua identità, ma i fatti sono drammaticamente reali e sono raccontati negli atti con cui tre albanesi adesso sono costretti a difendersi in un processo celebrato con rito abbreviato.