
“L’attenzione mediatica su questo episodio è stata molto esagerata. Non posso dirlo con certezza ma potrebbe aver avuto un peso nella condanna del mio assistito”.
Lo ha dichiarato Dario Candeloro, l’avvocato di Mohammed Rahrdoun, il senzatetto condannato a otto anni di carcere per aver inferto una coltellata al collo a Samuel Ambarian, nella zona della stazione Termini.
L’aggressione risale allo scorso 21 aprile. L’uomo è stato condannato per tentato omicidio aggravato dall’odio religioso: secondo la ricostruzione fatta dalla Procura di Roma, Rahrdoun avrebbe prima cercato di rubare la catenina di Ambarian.
Poi, visto il ciondolo a forma di crocifisso, avrebbe dato in escandescenze, pugnalandolo vicino la carotide. Inizialmente nessuno aveva parlato dell’accaduto, che ai media era stato notificato come una futile lite tra clochard.
La notizia è stata riportata dai giornali sono qualche giorno dopo i fatti: ed è allora che è emerso il dettaglio del crocifisso, prima sconosciuto. Persino Matteo Salvini era intervenuto sull’accaduto da Ministro dell’Interno, dicendo che “l’accoltellamento dimostra che il vero problema sono i quasi 600mila irregolari che abbiamo in Italia. E sui rimpatri non è stato fatto ancora nulla”.
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